Chiudere le sezioni di Polizia Postale nell’era di Internet non ci è sembrata proprio la scelta più lungimirante avremmo preferito chiudere ben altri tipi di uffici …!!!!!
Pur condividendo una riorganizzazione dei presidi fatta con criterio non possiamo fare a meno di notare le contraddizioni in termini che avvengono all’interno di un amministrazione che sembra aver perso il senno e il senso del pudore.
Si chiama “una vita da social” e AVREBBE “l’obiettivo di rendere Internet sempre più sicuro ed arginare il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse all’utilizzo della rete e dei social network”…….Come? Semplice, con truck a marchio Polizia di Stato, completo di arredi di lusso e PC di ultima generazione, che dal 22 Gennaio gira per l’Italia a spese dello Stato per ospitare qualche ragazzo a bordo e raccontare loro i rischi della rete, ma non solo. Infatti “una vita da social” è anche fare interviste ai dirigenti locali, cantanti, giornalisti, comici il tutto documentato da video, immagini, spot e slogan su una apposita pagina di Facebook intitolata “una vita da social”. Tutto questo per far sentire la Polizia più “vicina” alla gente come forma alternativa al “Controllo del territorio”(parole dette dal Prefetto Giuffrè…)
Ma la Direzione Centrale non ha preannunciato la volontà di chiudere le sezioni di Polizia Postale…?????????
Sappiamo che, fatalità, tra i fortunati Poliziotti scelti per la gita sul truck c’è anche qualche direttivo nazionale di sindacatone. Che coincidenza..!?! Quest’informazione è molto importante perché, facendo osservare ad esperti in materia qualche video sulle indicazioni date ai ragazzi da questi colleghi itineranti, emergono spesso grossolane inesattezze nelle risposte fornite. Siamo certi comunque che queste risposte non possono essere migliori di quelle che potrebbe dare un qualunque cittadino italiano abituato a confrontarsi quotidianamente con i problemi della rete. Invece in “una vita da social” questa incombenza è demandata a qualche poliziotto immagine scelto con chissà quali criteri.
Tornando alla simpatica iniziativa segnaliamo a chi non si sia ancora imbattuto nella pagina FB di “una vita da social” la presenza di tanti video pubblicati che si aprono e si chiudono con un Jingle con le nuvolette azzurre, come se la Polizia di Stato stesse vendendo merendine. Uomini e donne in divisa che s’improvvisano cronisti e che a loro volta rilasciano interviste con suggerimenti e informazioni spesso inesatte. Il Twerkatore che simula atti sessuali sotto il logo della Polizia di Stato, Leone di Lernia che lancia un messaggio condito dal peggior turpiloquio oltre ad un susseguirsi di noiose risposte da parte degli intervistati a domande scontate e prive di contenuti utili. E poi come nella trasmissione “Lucignolo” in “Una vita da social” tra i post non fa mancare mai una bella fotina artistica per dare il buongiorno e la buonanotte. E come ci si può esprimere sugli “Auguri SOCIAL di pronta guarigione” a Fiorello e alla persona da lui investita?
Tutto ciò mette profondamente in imbarazzo in primis gli appartenenti alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, ma pensiamo anche a chiunque indossi una divisa che vede le Istituzioni abbassarsi al livello di un’azienduccia da quattro soldi in cerca di quote di mercato…!!!!!!
Le interviste iniziano sempre con “Oggi siamo qui per un grande impegno della Polizia di Stato a…”
Ma di quale impegno stiamo parlando??? Forse dell’impegno di stare per 5 giorni a Sanremo parcheggiati davanti al teatro Ariston per intervistare Cantanti, Giornalisti, Attori e Comici o quello di assistere agli spettacoli del Festival e ad altri eventi ludici notturni????
Cari colleghi del Truck, visto che girare l’Italia per raccontare come difenderci dai rischi della rete richiede una certa competenza, siate competenti almeno sui fatti che vi riguardano e risparmiateci perlomeno informazioni circa le vostre impressioni personali su quanto vi stiate divertendo…!!!!!!!
Qui ci sono colleghi con lo stipendio fermo al 2009, senza prospettive di carriera, che DA SEMPRE svolgono la propria attività nel silenzio si formano e s istruiscono a proprie spese e nonostante ciò si impegnano alacremente nel quotidiano portando lustro e decoro alla Polizia Postale e delle Comunicazioni a costo zero, senza sponsor e senza Jingle…!!!
Oggi sugli allori e sul prestigio della Polizia Postale “pochi” vivono di rendita sui sacrifici altrui.
Noi pensiamo che queste iniziative folkloristiche prive di contenuti siano semplicemente delle patetiche e inutili sceneggiate che servono solo ai soliti 2-3 per accelerare la propria carriera…!!!!. Tutti noi di questo siamo sinceramente stanchi !!!!!
Forse, se il Capo della Polizia o la dirigenza del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni avesse chiesto a colleghi competenti un modo per prevenire al meglio i rischi della rete per i ragazzi, questi avrebbero quantomeno risposto che il modo più veloce per raggiungere i ragazzi è la rete stessa, e raggiungerli e informarli non costerebbe niente. Eh si, perché anche in presenza di sponsor, a parte la qualcosa sarà pur costato no..???? per esempio tutte le missioni e i pernottamenti del personale specializzato “selezionato” e quello impegnato per scortare il Tir, i mezzi e il carburante per girare tutta Italia in lungo e in largo, cancelleria, gadget, stand, strumentazione e PC etc.., sono tutti finanziati da soggetti privati..?????
Non siamo in grado di rispondere a questa domanda ma rimane il fatto che si tratta a nostro avviso di uno spettacolo indecoroso per tutta la Polizia di Stato.
Mentre le campane suonano a morte per le sezioni della Postale in ossequio alla razionalizzazione della spesa auguriamo un buon viaggio a tutti i componenti di “una vita da social” e buon divertimento……!!!!!!!!!!!!!!
La segreteria nazionale