Nell’anno 2014 l’Ass Capo T.P. presenta regolare domanda di trasferimento per gli “Stabilimenti della Polizia di Stato” di Senigallia precisando di aver maturato un’anzianità di sede in ambito provinciale risalente al mese di aprile del 1999. A seguito di tale domanda, sulla base dell’anzianità maturata egli si attestava effettivamente al terzo posto in graduatoria per quell’ufficio.
Onde mantenere il diritto al trasferimento, a testimonianza di quanto fosse importante per lui questa movimentazione, l’Ass. capo T.P. che nel frattempo aveva vinto un concorso da vice sovrintendente, comunica formalmente ogni anno la sua rinuncia alla frequenza del corso per l’accesso alla qualifica di Vice-Sovrintendente, allo scopo di non perdere la terza posizione in graduatoria. L’ultima comunicazione di rinuncia al corso arriva alla II^ Divisione Trasferimenti, diretta dalla D.ssa Longarzia il 24.10.2016 .
Nel novembre del 2016, esce la velina dei trasferimenti, ma inspiegabilmente l’Ass. capo T.P. non viene trasferito. Nella circostanza però, presso gli Stabilimenti della Polizia di Stato di Senigallia vengono movimentati tre Assistenti capo, allora come mai T.P che era terzo in graduatoria non è stato trasferito…???..al suo posto è stato trasferito un’altro pari qualifica ovviamente con un anzianità di sede nella provincia inferiore alla sua.
Un atto palesemente illegittimo che è stato immediatamente portato all’attenzione della responsabile dei trasferimenti D.ssa Longarzia, la quale, invece di riconoscere l’errore ingiustificabile e procedere in autotutela a trasferire T.P. nell’ufficio dove egli aveva diritto di essere mandato, ha chiuso la vicenda lavandosene letteralmente le mani..!!! “lei ha ragione ma noi non abbiamo sbagliato..!!“, queste sono state le parole proferite dalla D.ssa Longarzia quando l’Ass. capo T.P. ha rivendicato il suo diritto sacrosanto ad essere trasferito con i movimenti di novembre 2016.
Questo aneddoto a nostro giudizio, evidenzia tutta l’inadeguatezza della Direttrice della II^ Divisione trasferimenti, il modesto spessore professionale, nonchè la sua totale incapacità di assumersi le proprie responsabilità difronte ad un palese e macroscopico vizio di legittimità che ha prodotto e sta ancora producendo notevoli i disagi, difficoltà familiari e sofferenze psicologiche per il malcapitato collega.
Ma la cosa più grottesca di tutta questa triste vicenda è che la situazione dell’Ass. Capo T.P. è divenuta ormai irreversibile poichè con l’istituzione del Portale Mobilita e la conseguente modifica dei criteri di assegnazione (che ha sostituito l’anzianità di Reparto all’anzianità di provincia) T.P. è diventato attualmente 33° in graduatoria su 39 aspiranti per quello stesso ufficio (stabilimenti Senigallia).
Con il suo rifiuto di intervenire nell’immediatezza, come doveroso, con provvedimento in autotutela, al verificarsi della situazione illegittima, la D.ssa Longarzia ha compromesso per sempre il diritto maturato dell’Ass. capo T.P. , al quale ormai non basteranno altri 20 anni per essere trasferito nell’ufficio da lui richiesto.
La D.ssa Longarzia in preda alle sue incertezze, dopo qualche tempo, viste le incessanti rivendicazioni di T.P., ha cercato di rimediare con un’aggregazione “lunga”, cosiddetta ad oltranza, rinnovabile di due mesi in due mesi (istituto giuridicamente inesistente ovvero illegittimo anch’esso) . Un’aggregazione proseguita a “singhiozzo”, farcita di ostacoli e impedimenti che si sono puntualmente verificati con cadenza bimestrale fino al 2 marzo 2017 quando con comunicazione telefax veniva disposta l’interruzione del periodo di aggregazione dell’ Ass. capo T.P e il rientro presso il suo ufficio (XIV Reparto Mobile di Senigallia).
Orbene, stante quanto sopra, nell’ambito della nostra vertenza nei confronti della dirigente della II^Divisione Trasferimenti, questo caso unitamente ad altri sarà portato nelle prossime settimane all’attenzione capo della Polizia (con apposito dossier elaborato dal nostro Segretario Generale) per le opportune valutazioni, nel frattempo lasciamo a tutti la possibilità di farsi la propri opinione su questo ennesimo triste caso di mala amministrazione.
LA SEGRETERIA NAZIONALE