La polizia stradale che interviene per i rilievi di un incidente con lesioni gravi o fatali ha facoltà di esaminare tutti i dispositivi elettronici di bordo compreso tablet e smartphone. E se trova indizi sull’uso del telefonino in concomitanza con il momento del sinistro può procedere al sequestro del dispositivo. Anche se l’autista non collabora e tenta di sottrarsi agli accertamenti. Lo ha chiarito la procura distrettuale di Trento con la Circolare 19 luglio 2018, n. 5 della Procura distrettuale di Trento, Le distrazioni tecnologiche stanno comportando un aumento significativo di sinistri drammatici. Per questo motivo anche la procura trentina ha deciso di fornire indicazioni ad hoc alle forze di polizia presenti sul territorio. Gli organi di vigilanza devono innanzitutto valutare elementi oggettivi per supporre che l’incidente sia stato provocato dall’uso di un dispositivo elettronico da parte dell’autista. Occorrerà dunque verificare innanzitutto se il cellulare del conducente si trovi disperso nell’abitacolo o regolarmente custodito in una borsa. In questa seconda ipotesi, infatti, è improbabile che l’autista sia rimasto coinvolto nel sinistro per colpa del telefonino.
sequestro-cellulare – circolare n 5-2018 – Procura Trento
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