Come noto la polizia di stato ha il dovere istituzionale di garantire la democrazia e tutelare la legalità. Mai, come in questo momento storico, siamo stati gravati dal fardello di una simile responsabilità. Infatti dopo l’approvazione del DPCM che ha introdotto l’obbligo del GREEN PASS all’interno dei luoghi di lavoro, ci troviamo costretti a far rispettare una legge che di democratico e di costituzionale, di fatto, ha poco o nulla…!! Ciò nonostante incorre l’obbligo di ottemperare al dettame normativo, introdotto oltretutto da una legge di rango secondario e che non passa nemmeno per il parlamento che dovrebbe essere l’unico organo sovrano in grado di poter limitare, in casi eccezionali, i diritti fondamentali dei cittadini.
La nostra Costituzione però garantisce, o almeno dovrebbe garantire, anche i diritti delle minoranze.
Or bene, pur riconoscendo i meriti del Governo attuale nella gestione complessiva dell’emergenza incorre l’obbligo stigmatizzare e disapprovare il metodo utilizzato per “convincere” i nostri cittadini a vaccinarsi. A nostro parere tale misura risulta più un metodo costrittivo tipico dei regimi totalitari che una misura democratica e rispettosa dei diritti fondamentali di un cittadino.
Detto questo, in considerazione del fatto che la democrazia ha il dovere di tutelare anche le minoranze, si rappresentano i disagi e le difficoltà oggettive derivanti dall’applicazione della legge sul green pass, per quei dipendenti che hanno scelto liberamente di non vaccinarsi. Considerato che già ad oggi le prenotazioni per effettuare i tamponi presso farmacie o laboratori autorizzati sono innumerevoli, e che il costo, per chi decidesse di non vaccinarsi sarebbe decisamente elevato, abbiamo richiesto alla nostra amministrazione, di poter predisporre le sale mediche delle Questure per eseguire tamponi gratuiti, limitatamente al personale dipendente, al fine di tutelare l’interesse generale nonché coloro che saranno costretti ad eseguire i tamponi ogni 48 ore per ottenere il green pass e recarsi sul posto di lavoro per non perdere lo stipendio, così come già prassi in altre realtà amministrative.
LA SEGRETERIA NAZIONALE