Semaforo verde per l’utilizzo dei dati delle spese sanitarie ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi con il modulo 730 precompilato.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate , pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 luglio individua le “Specifiche tecniche e modalità operative relative alla trasmissione telematica delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria, da rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate per la dichiarazione dei redditi precompilata”.
Nel decreto vi sono le misure con cui medici, Asl, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e di cura a carattere scientifico, policlinici universitari, farmacie pubbliche e private, presidi di specialistica ambulatoriale, strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa e altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari, invieranno per via telematica al Sistema informatico “Tessera Sanitaria, i dati relativi alle prestazioni erogate, ad esclusione di quelle per cui il cittadino manifesta il diniego. Inoltre, sono delineati tutti i passaggi che i dati personali percorrono dal Mef all’Agenzia delle Entrate. Inutile dire che i medici hanno già lamentato le crticità del sistema.
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Come funziona. Il sistema delineato prevede tre passaggi: i soggetti che erogano servizi sanitari (come medici, ospedali, ambulatori e farmacie) inviano al Sistema Tessera Sanitaria – TS (gestito dal Mef) i dati relativi a tutte le prestazioni erogate (dai dati identificativi dell’utente, alla spesa sostenuta), anche di coloro che non usufruiscono della precompilata. In un secondo momento l’Agenzia delle Entrate trasmette al Mef i codici fiscali delle persone a cui predisporrà la dichiarazione precompilata; a quel punto il Mef renderà disponibili i dati sulle spese mediche, ma solo in forma aggregata, delle persone individuate.