Come noto il NSp è un associazione che da sempre è impegnata nella lotta per la tutela dei diritti e delle legittime aspettative degli idonei dei concorsi pubblici e in particolare dei concorsi interni della Polizia di Stato, ritenendo lo scorrimento un atto doveroso in presenza di una vacanza dei posti.
Riguardo al concorso interno a 501 posti da vice Ispettore, questa O.S. si è spesa molto, trasmettendo varie istanze e solleciti all’amministrazione, tutti finalizzati all’immediato assorbimento di tutti gli idonei. riuscendo ad ottenere in sede di correttivi al riordino, una modifica normativa che consente di fatto di procedere discrezionalmente allo scorrimento dei concorsi interni per titoli ed esami da vice Ispettore senza particolari limitazioni.
Tuttavia, incredibilmente, si è ritenuto di dover ampliare la graduatoria di soli 380 posti, lasciando fuori gli ultimi 146 idonei rimasti, facendo emergere tutta l’insenzatezza, l’illogicità e la miopia di quest’amministrazione.
Successivamente però interveniva la sentenza TAR Lazio nr° 06850 del 22 giugno 2020 a seguito della quale l’assorbimento dei restanti idonei diveniva non più una scelta discrezionale ma, a nostro parere obbligatoria, avendo la stessa sostanzialmente certificato che la graduatoria del concorso era totalmente falsata, perchè l’amministrazione ha voluto apportare delle modifiche al bando escludendo (illegittimamente dice il TAR) dalla valutazione i titoli di cultura (lauree – master etc) causando di fatto lo stravolgimento dei punteggi e quindi della graduatoria definitiva, e danneggiando conseguentemente tutti i candidati in possesso di laurea, prevalentemente i più giovani di servizio, ovvero quasi tutti i restanti 146 idonei che ancora non sono stati avviati al corso.
Questa O.S. inviava quindi in data 24 giugno una nota al capo della Polizia sollecitando l’immediato avviamento al corso di tutti gli idonei, come atto obbligatorio, istanza rimasta inascoltata.
Ciò premesso, di recente abbiamo appreso che il Dipartimento, invece di recepire la sentenza di primo grado, ha ritenuto di dover impugnare la predetta sentenza al Consiglio di Stato. L’udienza è stata fissata ad aprile 2021.
Or bene, prendiamo atto, comunque, del comportamento a nostro avviso penoso, dell’amministrazione, che in un momento così delicato della vita del nostro paese, con una pandemia in atto e problematiche organizzative di proporzioni abissali che causeranno nuovi ritardi sui concorsi, si concede queste inutili e dannose dimostrazioni di forza al solo fine di riaffermare la propria egemonia, alimentando tra l’altro malcontento delusione e demotivazione tra il personale, ma questo fatto potrebbe anche produrre a breve effetti positivi.
Stante quanto sopra questa O.S. sta seguendo attentamente la questione al fine di salvaguardare le posizioni e gli interessi legittimi dei 146 idonei di questo concorso che ancora non hanno ottenuto soddisfazione.
Qualora come noi crediamo ed auspichiamo, il Consiglio di Stato dovese respingere l’appello confermando la sentenza di primo grado, il Ministero sarà costretto a rettificae la graduatoria di merito, con conseguente riapertura dei termini di impugnazione della stessa e sarà in questo frangente che questa O.S. si impegnerà a predisporre e patrocinare un ricorso al TAR in favore dei restanti 146 idonei avverso l’illegittima mancata immissione in ruolo.
Tutto ciò sempre che l’amministrazione non si redima e rendendosi conto dei suoi errori, proceda quanto prima ad avviare questi 146 idonei ai successivi corsi di formazione.
LA SEGRETERIA NAZIONALE