Le On. Dalila Nesci e Tiziana Ciprini del M5S, da sempre al nostro fianco nella battaglia per lo scorrimento delle graduatorie, sono intervenute con interpellanza urgente a proposito della graduatoria del 29 novembre 2013 del concorso per allievi agenti della Polizia.
Nel caso specifico, il Ministero dell’Interno ha individuato, dopo un ampliamento delle due aliquote, 1083 posizioni utili: 923 in prima, gli altri in seconda. Il primo gruppo seguirà direttamente i corsi di formazione, il secondo andrà nelle Forze Armate per 4 anni e poi in Polizia.
Ci sono, poi, 672 concorrenti dichiarati idonei, seppur non vincitori. Vista l’esigenza di aumentare l’organico (espressa dal Capo della Polizia e dal Ministro dell’Interno), si potrebbe procedere a scorrimento della graduatoria (ancora valida), ampliando le due aliquote e collocandovi i 672 concorrenti dichiarati idonei ma rimasti a casa. Il quadro normativo è favorevole.
Questa è stata la proposta del Movimento Cinque Stelle, che per lo scorrimento ha già agli atti interrogazioni per finanzieri e personale di Polizia e Polizia penitenziaria. Inoltre, il Movimento ha svolto alla Camera un’interpellanza per i sovrintendenti della Polizia, presentando uno specifico emendamento, nell’ultima legge di stabilità, alla fine non appoggiato dai deputati Pd Fiano e Rosato, che pure si dichiaravano favorevoli alla soluzione.
All’odierna interpellanza di Ciprini e Nesci, il governo ha risposto con Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme istituzionali e ai Rapporti con il parlamento. Questi ha parlato di norme ostative allo scorrimento od ampliamento della graduatoria da noi proposto.
In realtà, non vi sono ostacoli, anche perché il Movimento Cinque Stelle ha perfino suggerito, ma senza l’ascolto del governo, di rettificare con decreto la graduatoria finale di merito del suddetto concorso; così come avvenuto già il 13 dicembre 2013, quando vi fu un ampliamento di posti banditi: da 964 a 1083. Anche stavolta, come già rilevammo nello scorso dicembre, il ministro dell’Interno Alfano dimostra la volontà politica di evitare lo scorrimento delle graduatorie delle Forze dell’Ordine.