Come noto nella notte del 24 gennaio è stato siglato da tutti i sindacati maggiormente rappresentativi il nuovo contratto relativo al triennio 2016/2018.
Un contratto che per la parte economica prevede aumenti del tutto insoddisfacenti rispetto alle aspettative dei Poliziotti (vedi le tabelle), e che per la parte normativa presenta solo alcune novità che vi riassumiamo in breve:
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- permessi brevi: il limite annuo di permessi aumenta fino a 54 ore annue anziche le 36 ore attuali. Il dipendente che avrà usufruito delle ore di permesso dovrà recuperarle nel mese successivo.
- congedo parentale retribuito (45 giorni) sarà frazionabile entro il compimento del 6° anno del bambino, anzichè entro i 3 anni previsti attualmente. Il preavviso scende a 5 giorni dai 15 attuali.
- congedo ordinario: sarà fruibile nei 18 mesi successivi anzichè nei 12 mesi successivi come previsto attualmente.
- Indennità di compensazione: rideterminata in euro 8,00, anzichè i 5 euro previsti.
- anticipo delle spese legali elevate a 5.000,00 euro anzichè i 2500 attualmente previsti.
- Rideterminazione degli importi del lavoro straordinario (circa 50 centesimi netti in più a ora)
Ciò premesso il contratto siglato prevede anche che nella coda contrattuale, le cui trattative partiranno da subito per concludersi presumibilmente entro la fine del 2018, potranno essere oggetto di accordo le seguenti materie.
- previsione di nuove indennità connesse a particolari istituti e servizi peculiari delle Forze di polizia, nonché eventuale rivisitazione di quelle già esistenti
- trattamento di missione, con particolare riferimento a spese di pernottamento, diaria giornaliera, rimborso forfettario;
- disciplina del recupero psico-fisico del personale impegnato in specifici servizi;
- introduzione di una disposizione che consenta, in caso di trasferimento con alloggio di servizio non disponibile, la possibilità di depositare le masserizie a spese dell’Amministrazione;
- riassetto della disciplina dell’indennità per i servizi esterni, anche al fine di valorizzare le peculiarità di ogni singola Amministrazione.
- rivisitazione della disciplina concernente i modelli di rappresentanza e le relative prerogative sindacali nonché le forme di partecipazione-commissioni paritetiche, con riferimento alle Forze di polizia a ordinamento civile;
- eventuali misure volte all’ottimizzazione delle risorse destinate al compenso per lavoro straordinario, finalizzate al recupero di risparmi, opportunamente certificati, per incrementare i fondi di efficienza delle rispettive amministrazioni;
- rivalutazione di istituti retributivi per le forze speciali e per le forze di supporto alle operazioni speciali;
- introduzione di istituti retributivi nei confronti di “sensor operator”;
- rivalutazione delle indennità connesse al rischio (esempio: rischio radiologico; disattivazione degli ordigni esplosivi, operatori subacquei);
- previsione dell’istituzione di fondi per il sostegno del personale in relazione alle spese mediche;
- valutare la possibilità di introdurre una disciplina relativa all’applicazione dell’istituto di cui all’articolo 24 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, compatibilmente con le peculiarità organizzative e ordinamentali delle Forze di polizia e delle Forze armate;
Tra gli impegni assunti legati all’accordo vi sono anche le seguenti voci:
– impegno alla contestuale approvazione, in occasione del previsto Consiglio dei ministri, del d.P.R. di recepimento dell’accordo sindacale e di d.P.R. dello schema di concertazione, del d.P.C.M. di ripartizione delle somme legate alla “specificità” e del decreto del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione di attuazione dell’area negoziale di cui all’art. 46 del d.lgs. n. 95 del 2017;
– impegno a ripartire le risorse sulla specificità, di cui all’articolo 1, comma 680, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, secondo l’allegata tabella (ALLEGATO A);
– impegno a proseguire, senza soluzione di continuità, i lavori per la “coda contrattuale”, in relazione, in particolare, alle materie indicate nell’allegato B;
– impegno a prevedere anche per le Forze armate il decreto correttivo e integrativo al d.lgs. n. 94 del 2017, in materia di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze armate;
– impegno per favorire la tutela della famiglia, anche in relazione alle previsioni dell’art. 42-bis del d.lgs. n. 151 del 2001;
– impegno a individuare le opportune iniziative per avviare la previdenza complementare.
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