Si porta a conoscenza di codeste Questure che, in data 28 febbraio decorso, è stata perfezionata la Convenzione di servizio denominata “Polis — Case dei servizi di cittadinanza digitale”, sottoscritta dal Ministero dell’Interno — Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero delle imprese e del made in Italy e da Poste Italiane S.p.A., ampiamente pubblicizzata dagli organi di stampa e dai media, che consente la presentazione delle istanze di rilascio del passaporto presso gli sportelli abilitati degli Uffici di Poste Italiane s.p.a..
Il progetto Polis si colloca nell’ambito dei progetti attuati con i fondi del PNRR e cofinanziati dallo Stato con l’intento di avvicinare la Pubblica Amministrazione al cittadino, rendendo fruibili in modalità digitale i servizi resi dalle amministrazioni attraverso sportelli di prossimità.
L’iniziativa, di cui è titolare il Ministero delle imprese e del made in Italy, è stata affidata per la sua realizzazione a Poste s.p.a. in virtù della presenza diffusa ed omogenea della sua infrastruttura di servizio su tutto il territorio nazionale.
L’obiettivo del Progetto è favorire la coesione economica, sociale e territoriale del Paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne consentendo ai cittadini di presentare istanze e ricevere servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni, rivolgendosi allo “sportello unico di prossimità” che Poste s.p.a. realizzerà nei comuni con meno di 15.000 abitanti, utilizzando gli strumenti offerti dalle tecnologie ICT, in alternativa alle modalità tradizionali.
Gli abitanti dei comuni minori avranno la possibilità di presentare istanza di rilascio del passaporto presso l’ufficio postale, al costo di E 14,20, fissato da Poste Italiane.
Resta ferma la possibilità di presentare la richiesta del documento di espatrio presso gli uffici di Polizia.
L’intervento coinvolge 6.910 Uffici Postali situati nei Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, in cui risiedono circa 16 milioni di italiani.
Gli operatori dell’Ufficio postale, cui la legge attribuisce la qualifica di incaricato di pubblico servizio (art.38 del D.L. n. 50 del 17 maggio 2022, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2022, n. 91), potranno procedere all’ identificazione, alla rilevazione delle impronte dattiloscopiche e all’acquisizione della firma grafometrica; non potranno, invece, legalizzare la fotografia dell’istante in quanto, ai sensi dell’art. 34 del d.P.R. 28.12.2000, n. 445, l’attività di legalizzazione della foto è riservata alle amministrazioni competenti per il rilascio dei documenti personali nonché al dipendente incaricato dal Sindaco, restando quindi attività preclusa all’addetto allo sportello.
Quindi, il cittadino che intende fruire del servizio dovrà preventivamente munirsi di fotografia autenticata.
L’istanza e la documentazione così acquisita saranno trasmesse, con un flusso digitale sicuro, agli uffici passaporto delle Questure che provvederanno, qualora ne ricorrano le condizioni, al rilascio del documento di espatrio.
Qualora la documentazione risulti insufficiente o errata, l’Ufficio passaporti competente all’emissione del documento procederà a convocare il richiedente per la necessaria integrazione; sarà altresì cura dell’Ufficio emittente, nei casi in cui non ricorrano le condizioni che consentano il rilascio del passaporto, provvedere alla notifica della comunicazione ex art. I Obis della legge 7 agosto 1990, n.241 e dei conseguenti provvedimenti di diniego.
Il cittadino, al momento dell’istanza, potrà altresì richiedere la consegna del documento presso il proprio domicilio grazie al servizio “Passaporto a domicilio”, già fornito da Poste s.p.a..
Ciò premesso, nel trasmettere la Convenzione in argomento, si rappresenta che il relativo allegato 2 fornisce le “Modalità tecnico-operative per l’erogazione del servizio di richiesta dei passaporti” mentre l’allegato 3 “Convenzione per il trattamento dei dati personali necessari alla richiesta del passaporto elettronico ordinario” e il “Documento tecnico […] Istruzioni per il trattamento dei dati personali ai sensi dell’art 28 par.3 regolamento (VE) 2016/679”1, regolando i rapporti tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Poste s.p.a. nello specifico settore del trattamento dei dati personali, stabiliscono le modalità in cui deve essere svolto il trattamento.
Sotto il profilo organizzativo si rappresenta che:
l’Ufficio competente al rilascio, in relazione alle proprie capacità, determinerà il numero di slot giornalieri che metterà a disposizione di Poste Italiane;
- in questa prima fase, e nelle more di eventuali ulteriori modalità organizzative, sono coinvolti solo gli Uffici passaporto delle Questure;
potranno fruire del servizio i cittadini residenti, domiciliati o dimoranti in uno dei comuni coinvolti dal progetto Polis.
E’ stata avviata una fase sperimentale del servizio, al momento presso la Questura di Bologna, nella cui circoscrizione sono stati abilitati gli Uffici postali dei comuni di. San Pietro in Casale e di Dozza.
Per gli inizi di aprile saranno abilitati altri Uffici postali e, successivamente, la sperimentazione sarà estesa progressivamente fino ad interessare tutti i Comuni coinvolti dal progetto Polis.