Il giorno 4 ottobre u.s. il Dipartimento, alla presenza del Sottosegretario Molteni, in rappresentanza del Governo, ha presentato un ampio piano di riassetto delle Questure e dei commissariati che prevede la riorganizzazione e sopratutto la rideterminazione delle piante organiche di tutte le Questure e di tutti i Commissariati di Polizia sparsi sul territorio nazionale. Un piano che questa O.S approva e sottoscrive in larga parte.
Il predetto piano, basato sull’incrocio di dati e parametri oggettivi (del periodo 2014/2017) analizzati e classificati in collaborazione con i tecnici dell’ISTAT, ha stabilito per ogni Questura le future dotazioni organiche, facendo emergere in alcuni casi la presenza di un sovra numero di personale e in alcuni altri una grave carenza organica. Il piano sulla base dell’indice sintetico (contesto/sicurezza) ha classificato le Questure in 5 fasce.
Inoltre lo stesso piano ha previsto l’ elaborazione di modelli organizzativi omogenei e la predisposizione degli organigrammi degli uffici diPolizia che pertanto saranno gli stessi su tutto il territorio nazionale senza eccezione alcuna di modo chè non sarà più possibile ritagliarsi il proprio ufficio su misura, ne presso un Commissariato ne tantomeno presso una Questura Centrale.
In totale il piano prevede di incrementare le questure di 6.326 unità attraverso un cospicuo piano di assunzioni (previsto nel DEF 2019) che partirà l’anno prossimo. Nessuna Questura potrà avere meno di 168 operatori di Polizia, numero che rappresenterà il limite minimo di personale necessario a garantire il funzionamento delle piccole questure prive di commissariati.
Riguardo le città di Roma Napoli e Milano collocatesi in prima fascia super, essendo risultate in grave carenza organica saranno incrementate rispettivamente di 809, 506 e 456 unità.
Situazione particolare in alcune questure come Genova dove è emerso un soprannumero di organico di 428 unità, Reggio Calabria con un soprannumero di 224 unità e Latina di 190 unità, Nuoro 175 unità, Palermo 53 unità, Torino 66 unità, Messina 116 unità, Venezia 59 unità, Treviso 66 unità, Caltanissetta 83 unità, Cuneo 77 unità, Pordenone 63 unità, Pesaro 63 unità, l’Aquila 65 unità, Bolzano 83 unità, Frosinone 51 unità, Livorno 14 unità, Sassari 54 unità, Siracusa 53 unità, Benevento 43 unità, Agrigento 24 unità, Ancona 31 unità, Udine 15 unità, Avellino 15 unità, Macerata 33 unità, Mantova 52 unità, Trieste 77 unità, Prato 17 unità, Ragusa 8 unità, Siena 22 unità, Arezzo 18 unità, Fermo 54 unità, Rieti 29 unità, Monza 9 unità. Per queste province non ci sarà alcuno spostamento di personale ma è chiaro che raggiungere le predette questure per i prossimi anni diventerà più difficile dovendo le stesse smaltire attraverso i pensionamenti il soprannumero sopra indicato che in alcuni casi si presenta molto rilevante.
Situazione inversa invece per la Questura di Catania che è risultata sotto organico di 146 unità, Reggio Emilia con -115 unità, Crotone -152 unità, Rimini -101 unità, Brindisi -84 unità, Brescia -131 unità, Vibo Valentia -86 unità, Bologna -74 unità, Bergamo -98 unità, Salerno -55 unità, Padova -134 unità, Verona -86 unità, Caserta -102 unità, Cagliari -39 unità, Catanzaro -100 unità, Varese -63 unità, Modena -26 unità, Cosenza -69 unità, Cagliari -39 unità, Isernia, -46 unità, Pisa -16 unità, Foggia -54 unità, Trapani -42 unità, Brindisi -84 unità, Como -25 unità, Forli/Cesena -14 unità, Cremona -46 unità, Parma -63 unità, Trento -56 unità, Lucca -69 unità, Alessandria -11 unità, Ferrara -55 unità, Pavia -49 unità, Piacenza -10 unità, Ravenna -88 unità, Massa Carrara – 55 unità, Viterbo -17 unità, Imperia -78 unità, terni – 23 unita, Barletta/Andria/Trani -53 unità, Savona -18 unità, Lecco -18 unità, Lodi -71 unità, Vercelli -13 unità, Grosseto -29 unità, Rovigo – 14 unità, Enna -27 unità, Asti -19 unità, Aosta -29 unità.
In queste ultime provincie, giudicate sotto organico dal piano, ci sarà invece ampio spazio per le movimentazioni future.
Sarà cura di questa organizzazione fornire ampia informazione su tutti i passaggi futuri del predetto piano riorganizzativo che dovrebbe essere approvato entro fine anno e trovare quindi applicazione a decorrere dal 2019 per terminare poi la ricollocazione del personale con le nuove assunzioni entro il biennio successivo.
LA SEGRETERIA NAZIONALE