La Legge di Stabilità conferma che lo sblocco del tetto retributivo e degli assegni ci sarà, anche se ancora non si comprende se questo sarà strutturale oppure parziale ovvero progressivo. Ma di certo però le ulteriori norme inserite nella legge fanno emergere forti segnali di preoccupazione per la nostra categoria e non è pessimismo..!!! A fronte del miliardo necessario per ottenere lo sblocco, circa 450 milioni dovrebbero provenire dai nostri bilanci. Soldi di fatto destinati ad altri usi per cui la cosa assume elevata rilevanza. E’ prevista inoltre una riduzione della spesa nell’anno 2015 pari a 109 milioni di euro.
Non è un caso che la legge imponga poi la revisione dell’Accordo Nazionale Quadro (parte normativa) al fine di corrispondere alle contingenti esigenze di razionalizzazione delle risorse disponibili (specifica l’ art.21 comma 12 ). L’accordo dovrà concludersi entro e non oltre tre mesi dall’ approvazione della legge di stabilità. Il comma 13 poi precisa che la predetta revisione dovrà tenere conto del mutato assetto funzionale, organizzativo e di servizio, derivante in particolare:
- dal mancato adeguamento degli accordi sindacali in relazione al blocco dei rinnovi contrattuali a partire dal 2009, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 9, comma 17, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;
- dalle misure di contenimento della spesa pubblica previste dai provvedimenti in materia finanziaria dall’anno 2010, con particolare riferimento a quelle del parziale blocco del turn over nelle Forze di polizia ed alla conseguente elevazione dell’età media del personale in servizio.
Questo significa in parole semplici e comprensibili a tutti, che in conseguenza dello sblocco, per noi l’anno prossimo, in fase di revisione dell’ANQ, sarà un anno di grandi rinunce o per meglio dire sarà un vero e proprio “bagno di sangue“.
Dalle informazioni che sono in nostro possesso, per ottenere lo sblocco dei contratti, sono state già concordate con i sindacati drastiche misure di compensazione. Oltre alla chiusura di circa 250 presidi, già preventivata per ottobre, si sarebbero individuate tutte le altre possibili misure compensative quali: la chiusura di tutte le mense, tranne quelle presenti nelle scuole, la drastica riduzione dei buoni pasti che verranno concessi solo al personale in servizio di O.P. fuori sede, nonché la rideterminazione del monte ore straordinario nazionale che sarà violentemente ridotto passando dalle attuali 15 ore medie procapite alle 10 ore medie procapite. Sparirà lo straordinario programmato, mentre quello emergente avrà formule autorizzative molto strette. Questo è quello che in linea di massima ci aspetta per il prossimo anno.
Oltre agli uffici di prossima chiusura, esiste poi un altro piano di riorganizzazione delle forze di polizia, anch’esso già conosciuto ai sindacati, che prevede per il 2016 la chiusura di diverse stazioni cc e di svariati commissariati di P.S.. Si andrà verso il taglio delle sovrapposizioni degli uffici. Entro il 2020, nelle cittadine ci sarà un solo ufficio di Polizia e il criterio sarà quello che rimarrà aperto l’immobile di proprietà e chiuderà quello in affitto. Se entrambi gli immobili sono di proprietà (o in affitto) chiuderà l’ufficio di istituzione più recente. ALLA FACCIA DEL GRANDE RISULTATO….!!
Speriamo solo che non si proceda, come sembra invece quasi deciso, alla revisione del sistema pensionistico che elimina definitivamente il calcolo “retributivo” per tutti (comprese le categorie privilegiate), anche per i contributi già maturati, trasformandolo tutto in “contributivo puro”. In questo caso le future pensioni potrebbero ridursi di oltre il 30%. Invitiamo pertanto chi oggi ha maturato i requisiti per andare in pensione, a provvedere il prima possibile, per evitare di ricevere una brutta sorpresa tra qualche mese.
Un’ulteriore grave sconfitta per i sindacati riguarda l’ esercizio degli orari in deroga. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, infatti, l’impiego del personale con orari e turni di servizio in deroga a quelli previsti dagli accordi in vigore, per esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto della criminalità, è disposto solo con informazione alle organizzazioni sindacali firmatarie dell’Accordo nazionale quadro, indipendentemente dalla durata del medesimo impiego. In questo modo l’amministrazione potrà decidere autonomamente gli orari in deroga non più con il consenso vincolante del 50% +1 dei sindacati com’è stato fino ad ora, ma solo dandone preventiva informazione, spuntando in questo modo un arma importante che i sindacati non hanno mai saputo sfruttare a dovere..!! INVECE CHE GLI SQUILLI DI TROMBA I SINDACATI DOVREBBERO SUONARE LE CAMPANE A MORTE, SAREBBE MOLTO PIU’ APPROPRIATO….!!
il testo integrale della legge di stabilità
COMUNICATO – LEGGE DI STABILITA’ – PDF
Roma, lì 27 ottobre 2014
LA SEGRETERIA NAZIONALE