In data odierna (12 ottobre) si terrà una riunione, con la partecipazione di rappresentanti della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, nel corso della quale saranno illustrati i dettagli della bozza del regolamento operativo dei negoziatori della Polizia di Stato.
Con successivo decreto sarà disposta l’istituzione della figura del negoziatore individuato tra personale selezionato e formato per coadiuvare la risoluzione di situazioni critiche complesse che possano turbare l’ordine e la sicurezza pubblica.
E’ prevista l’istituzione un negoziatore di primo e secondo livello, che saranno supportati da una squadra di negoziazione e dalle Squadre interventi critici (SIC), formate presso i Reparti prevenzione crimine in cui sono istituite Sezioni UOPI.
I negoziatori saranno individuati in ogni questura.
Il negoziatore di primo livello sarà individuato tra il personale appartenente al ruolo degli ispettori o con la qualifica di Sovrintendente capo coordinatore, con almeno 35 anni di età ed 8 anni di servizio, di cui almeno 5 preferibilmente maturati presso gli UPGSP, le Squadre mobili, le DIGOS o il NOCS, nonché in servizio presso la Questura interessata o il NOCS. Completata la fase di formazione e acquisita la qualificazione, il negoziatore rientrerà nell’ufficio di provenienza e, consentendone l’eventuale mobilità anche all’interno della Questura, permane nella qualificazione per almeno 2 anni.
Il negoziatore di secondo livello sarà individuato tra i negoziatori di primo livello appartenenti al NOCS (in numero massimo di 10), al Servizio centrale operativo (in numero massimo di 3) e al Servizio controllo del territorio (ín numero massimo di 2). La formazione di almeno 5 negoziatori di secondo livello appartenenti al NOCS è prioritaria.
In sostanza il negoziatore non coincide con il decisore operativo, responsabile del servizio indicato dall’Autorità di pubblica sicurezza, ma contribuisce con questo alla risoluzione dell’evento critico complesso, adottando le linee guida operative rese disponibili in sede di fkrmazione, garantendo in particolare e per quanto possibile:
- un bilanciamento tra pericolo/minaccia da contrastare e capacità/dtvriizioni operative del dispositivo operativo, acquisendo e aggiornando costantemente il quadro informativo;
- la sicurezza dei soggetti casualmente coinvolti dall’evento e di colorò che potrebbero subirne le conseguenze;
- l’attività dí “comunicazione” con la fonte della turbativa al fine di comprendere, verificare ed approfondire la natura della rivendicazione e le connesse richieste avanzate. il negoziatore facilita la risoluzione della situazione di crisi individuando i canali per comunicare con la fonte della turbativa, ricorrendo, se ritenuto opportuno, anche a soggetti terzi in grado di coadiuvare le operazioni ed influire sulle determinazioni del soggetto;
- l’individuazione delle possibili azioni da additare per favorire la risoluzione della turbativa, da sottoporre al responsabile del servizio.
La riunione odierna servirà a mettere appunto tutti i particolari di questa importante figura professionale che in altri Stati è gia da tempo stata adeguatamente sperimentata e istituita a regime, in molti casi con ottimi risultati.
La polizia italiana sapra essere all’altezza anche di questa sfida.
Per motivi di riservatezza richiesti non è stato possibile pubblicare la bozza del decreto di cui siamo in possesso.
LA SEGRETERIA NAZIONALE