Comincia da oggi la 3^ campagna di disdette sindacali nei confronti delle attuali organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Organizzazioni fallimentari sotto tutti i punti di vista, alcune delle quali da oltre 30 anni governano il panorama sindacale con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Associazioni autoreferenziali arcaiche, ideologizzate e politicizzate i cui unici servizi offerti sono sporadiche opere assistenzialiste locali. Non pubblicano bilanci ne rendiconti, sono per legge liberi da controlli della corte dei conti, non hanno obbligo di tenuta di libri contabili, guadagnano “MILIONI DI EURO” all’anno, ma nessuno sà come vengono impiegati queste risorse. L’intera ‘attività sindacale è basata sullo scambio di interessi e di favori con l’amministrazione. Dirigenti e prefetti che sono al contempo dirigenti sindacali di queste organizzazioni. Uffici monopolizzati. Attivita giurisdizionale (ricorsi denunce esposti) pressochè nulla. Totale gestione e Monopolio sui trasferimenti e sulle aggregazioni.
Inutile cercare di trovare differenze tra le varie associazioni sindacali le quali sono tutte corresponsabili della condizione in cui versiamo, tutte uguali, fatte con lo stampino, stessi statuti, stesse regole, stessi comportamenti, stessa mentalità, stessi atteggiamenti, stessa ambiguità, stesse modalità e strategie immorali per accaparrarsi il consenso agendo sui bisogni e sulle necessità dei colleghi con promesse spesso per altro mai realizzate. Trasparenza “zero”.
L’ obbiettivo è superare le 21.000 disdette realizzate l’anno scorso. A nulla servono le lamentele i piagnistei, le perplessità, le lettere di protesta al proprio rappresentante locale, i drastici propositi di abbandonare il lavoro, le minacce (poi mai realizzate) di disobbedienza civile e tutto il resto. Per cambiare le cose servono atti concreti e l’ unico atto concretamente possibile per ottenere risultati certi è “LA DISDETTA SINDACALE”, ovvero delegittimare in massa tutte queste associazioni. L’invito è rivolto a tutti i colleghi. Basta anche con queste inutili e francamente ridicole paure di ritorsioni in caso di disdetta. Sventiamo le rapine, non possiamo “FARCELA ADDOSSO” di fare una disdetta sindacale, sopratutto se siamo consapevoli dell’importanza stratregica di questo piccolo ma importantissimo e fondamentale atto.
il NSP garantisce che il cambiamento è possibile ed è a portata di mano ma dipende tutto esclusivamente da ognuno di noi..!!!!
Roma, lì 1 settemebre 2014
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LA SEGRETERIA NAZIONALE