Circa due settimane fà è accaduto un fatto “indegno” che sta mettendo in grave difficoltà la vita e la carriera di un nostro collega, l’ Assistente della Polizia di Stato Giovanni Iacoi, il quale dopo avere svolto per circa 18 anni il suo servizio in maniera impeccabile, senza ricevere mai nemmeno un richiamo orale, si trova ora a dover combattere con una grave sanzione disciplinare contestata dall’amministrazione, ovvero una proposta di sospensione dal servizio . Ma cosa avrà fatto mai di così grave Giovanni Iacoi..?? La grave colpa di questo collega sarebbe stata quella di avere esternato le sue idee politiche nonchè quella di essere iscritto ad un gruppo politico facente capo al partito di Forza Italia.
Nello specifico il collega, sarebbe gravemente colpevole di aver cancellato dal suo profilo facebook delle immagini che renderebbero manifeste le sue opinioni politiche. Gli è stato contestato l’art. 6 comma 1 (sospensione dal servzio per mancanze previste dal precedente art. 4 – pena pecuniaria -, qualora rivestano carattere di particolare gravita’ ovvero siano reiterate o abituali) in relazione all’art. 4 commi 10 e 14 ovvero “la grave negligenza in servizio” (ma parliamo di fatti avvenuti fuori dal servizio) e “l’inosservanza delle norme di comportamento politico fissate per gli appartenenti ai ruoli della Amministrazione della pubblica sicurezza;”
Premesso che questa O.S. è un organizzazione indipendente che non ha colore politico e senza volere entrare troppo nel merito di questa assurda e patetica vicenda, ci domandiamo se questa non sia un operazione prodotta “ad arte” per colpire un soggetto scomodo (Giovanni Iacoi appunto) il cui impegno politico nonchè sindacale è noto a tutti da molti anni. Perchè questa grave accusa viene sollevata soltanto adesso..?? ( l’opera di Iacoi ha prodotto di recente la spaccatura e la conseguente scissione di un noto sindacato di Polizia innescando un grosso contenzioso finalizzato all’inibizione del logo sindacale da parte di quest’ultimo)
In un paese dove il rispetto delle regole è una semplice “utopia”, dove vediamo magistrati partecipare liberamene e pubblicamente a manifestazioni e cene politiche di ogni genere, dove si lascia la libertà a chiunque di offendere e denigrare il lavoro dei poliziotti, in un paese dove l’impunità è un denominatore comune, ci si accanisce però contro un poliziotto integerrimo, con uno stato di servizio impeccabile, per il solo fatto di avere esternato democraticamente le sue idee politiche. Ma la libertà di espressione e di pensiero non è uno dei diritti inviolabili dell’uomo….?? E perchè si infligge una sanzione così grave (la penultima in ordine di gravità) senza rispettare l’ordine di gradualità delle sanzioni..?? come si fà a parlare di reiterazione o abitualità se Giovanni Iacoi fino a doggi, non ha mai subito nemmeno un richiamo orale..??
Siamo convinti che questo procedimento non sia soltanto illegittimo da punto di vista giuridico, ma costituisca una vera e propria aggressione allo stato di diritto, una grave ingerenza sui diritti inviolabili dell’uomo e quindi di tutti i poliziotti, un tentativo squadrista e dittatoriale di ostentare il proprio potere senza alcuna motivazione plausibile.
Sanzionando Giovanni Iacoi sanzioneranno di conseguenza tutti i poliziotti ledendo i principi fondamentali che attengono ad ogni cittadino italiano, poliziotto magistrato o chiunque sia ed è per questo che “NOI STIAMO CON GIOVANNI IACOI”
LA SEGRETERIA NAZIONALE