Dopo 20 anni di false promesse e di impegni disattesi, il riordino delle carriere diventa realtà. Non si tratta più di uno slogan sindacale di fine anno ma di un atto definitivo che entrerà in vigore nei prossimi giorni e porta con se numerose novità.
E’ ovvio che questo non è il riordino che noi tanto auspicavamo e che il testo contenga al suo interno delle gravi inadempienze nonchè delle gravi anomalie che questa O.S. si sta apprestando ad impugnare nelle sedi giurisdizionali (leggi sotto) ma si tratta pur sempre di un provvedimento che introduce numerose norme che migliorano le tutele e le condizioni economiche dei poliziotti, anche se in misura insoddisfacente rispetto a quanto ci si aspettava, dopo venti anni di attesa.
Ci saranno entro pochi mesi miglioramenti economici per tutti. A questi dovranno aggiungersi gli aumenti derivanti dal rinnovo contrattuale, previsti per i primi mesi del 2018.
La fase transitoria durerà 5 anni, durante la quale saranno messi a bando oltre 12.000 posti per vice sovrintendente, mediante concorsoni per titoli, aventi le stesse identiche modalità di esecuzione e gli stessi identici punteggi dell’ultimo concorso espletato ( tra i quali ci saranno anche i 5 punti per chi ha superato prove selettive negli analoghi concorsi precedenti)
Il primo concorsone relativo alle annualità 2013/2016 (circa 4000 posti) uscirà entro il mese di ottobre p.v. e sarà ripartito secondo le percentuali del 60 e 40. Saranno poi banditi altri concorsoni analoghi fino all’annualità 2023 secondo le percentuali 70 e 30.
Dopo di che entrerà in vigore la fase a regime la quale prevede che il 70% dei posti sia riservato agli assistenti capo più anziani a ruolo in misura pari al doppio dei posti disponibili, mediante un semplice scrutinio per merito comparativo, mentre il restante 30 % dei posti viene riservato a tutto il personale della base, che però dovrà superare un concorso per esami (questionario a risposta multipla) e titoli.
A nostro avviso quest’ultima fase porta con se gravi e discriminanti e distorsioni giuridiche di cui questo Organizzazione chiederà sicuramente conto alla giurisdizione di merito,
Infatti, attraverso i nostri legali, stiamo predisponendo alcuni ricorsi giurisdizionali che porteremo avanti, tenendo anche conto dei rilievi evidenziati dal Consiglio di Stato, rimasti formalmente inascoltati.
I ricorsi che nelle prossime settimane saranno presentati verteranno su tre temi in particolare ovvero:
- la grave discriminazione relativamente alle procedure per l’immissione al ruolo dei sovrintendenti (relativamente alla fase a regime) laddove il 70% dei posti vengono riservati agli assistenti capo più anziani a ruolo, attraverso il semplice scrutinio per merito comparativo mentre al restante personale (60.000 dipendenti) viene destinato appena il 30 % dei posti mediante però concorso interno per titoli ed esami. Un sistema viziato che a nostro avviso porta con se delle evidenti distorsioni che provocheranno in breve tempo nuovi gravi disallineamenti e sperequazioni che non possono passare inosservate. Diverso sarebbe stato unificare il ruolo con quello degli agenti assistenti, prevedendo passaggi automatici per tutti indistintamente al raggiungimento di una determinata anzianità di servizio.
- Inaccettabile introduzione di limiti di età discriminatori per personale interno riguardo l’accesso alla carriera funzionari, fissati a 40 anni per il ruolo agenti assistenti, 35 anni per il ruolo ispettori (unici a poter partecipare al concorso interno) e 55 anni per i sostituti commissari.
- Mancata introduzione di adeguate norme perequative in favore degli idonei dei concorsi banditi in data precedente all’entrata in vigore del Decreto di riordino delle carriere.
Nelle prossime settimane daremo notizie più precise e dettagliate sullo sviluppo delle varie fasi del contenzioso.
testo ufficioso bollinato dalla corte dei conti
LA SEGRETERIA NAZIONALE