COMUNICATO DEL SEGRETARIO GENERALE
Da qualche tempo diverse sigle sindacali, anche le più blasonate si stanno sbizzarrendo con note, comunicati, appelli pubblici, lettere al capo della Polizia e quant’altro, tutte improntate ad assecondare le legittime richieste degli oltre 3000 candidati al concorso in oggetto indicato. Nulla di più normale essendo questa la primaria funzione delle organizzazioni sindacali, ovvero dare voce ai poliziotti.
Ma quando un sindacato, accecato dal desiderio di ottenere consenso ad ogni costo, arriva addirittura a chiedere formalmente all’ Amministrazione, l’eliminazione di una prova concorsuale, peraltro già in itinere, allora il problema si fa serio…!!!
Da premettere che il NSP è stato il primo sindacato di polizia che ha portato avanti le lotte per i diritti e le aspettative degli idonei dei concorsi interni e pubblici..!! Questo accadeva nel lontano 2012, quando ancora tutti i sindacati di Polizia, ovviamente per motivi legati al consenso, erano avversi e fortemente contrari ad ogni forma di scorrimento delle graduatorie, ovviamente perché in quel periodo di concorsi non se ne facevano e pertanto la cosa non pagava in termini di tessere. Oggi invece, in una fase completamente diversa, nel mezzo di una fase transitoria di un riordino, dove di concorsi se ne fanno molti, questi sindacati, forse anche grazie alle nostre rivendicazioni, si sono svegliati, si sono migliorati, avveduti sulla questione e questo è un fatto molto positivo di cui noi siamo estremamente felici.
Orbene, su questo tema, questa O.S. si sta adoperando per cercare di ridurre da quattro a due le materie da sostenere al colloquio, analogamente a quanto accaduto nel concorso precedente, richiesta legittima, condivisibile e più che fattibile.
Ma la tutela delle aspettative dei poliziotti non può essere barattata con l’abolizione del principio di meritocraticità che tutti i concorsi per titoli ed esami, portano intrinsecamente con sè.
Il bando di concorso stabilisce a monte delle regole che determinano il numero degli idonei, nonché determina l’ordine in cui questi si posizioneranno in graduatoria, con conseguenti effetti sull’ordine di entrata nel ruolo, in questo caso nel ruolo ispettori. Da ciò è facile comprendere come l’eliminazione di una prova concorsuale provocherebbe lo stravolgimento totale delle regole, dei punteggi e dell’ordine meritocratico della graduatoria, andando in totale contrasto con le regole stabilite dal bando e con il principio di merito da noi sempre sostenuto.
Ricordiamo che la qualità di “idoneo” si acquisisce al termine di tutte le prove concorsuali con l’uscita della graduatoria finale e non prima.
A nostro parere, quindi, un sindacato che si rispetti, a prescindere dal desiderio più o meno smisurato di ottenere il suo consenso, nel promuovere e sostenere i diritti e le legittime aspettative dei poliziotti, ha comunque il dovere morale di seguire delle regole di principio e di tenere sempre presente l’interesse generale, che deve sempre prevalere rispetto agli interessi di singoli o di gruppi di singoli.
Un sindacato serio e credibile, oltre ad avere il diritto di dire tutto ciò che vuole (anche le cose più impensabili e inverosimili) ha il dovere di dire la verità ovvero di spiegare che molte delle proposte che si stanno propagandando con tanta enfasi, sono al limite del “fantasioso”, sicuramente in contrasto con le norme e i regolamenti e allo stato dei fatti palesemente irrealizzabili…!!
Infatti, per poter annullare una prova concorsuale sarebbe necessario un provvedimento di annullamento del bando in autotutela, debitamente motivato. I motivi che possono giustificare l’annullamento devono essere particolarmente seri, come gravi irregolarità formali o gravi vizi nella procedura o postille che lo rendano illegittimo. L’annullamento di una prova concorsuale comporterebbe naturalmente lo stravolgimento della graduatoria con conseguenti ripercussioni per l’ingresso nel ruolo, scatenando una miriade di ricorsi tra candidati, ma anche da parte di chi, in concorsi analoghi, il colloquio orale lo ha dovuto sostenere e non lo ha superato.
Questo perché ci troviamo nel mezzo di una fase transitoria di un riordino, dove i concorsi si succedono annualmente e sono tutti concatenati tra di loro, per cui vi è la necessità che i criteri rimangano sempre gli stessi per non creare disparità tra il personale interessato.
Inoltre c’è da considerare che questi sono concorsi già di per se semplificati, e semplificarli ancora di più significherebbe svilire completamente il ruolo che si andrà a ricoprire. Negli ultimi tre anni sono stati nominati oltre 10.000 Ispettori ed entro il prossimo anno ne saranno nominati altri 3.000 (tre concorsi compreso questo in atto). Attualmente sono in servizio circa 18.000 ispettori, sui 23.600 previsti in pianta organica, per cui non si può nemmeno parlare di grave carenza di organico nel ruolo ispettori.
Riguardo poi alla possibilità di assumere tutti i candidati che hanno superato la prova scritta, questo per avvenire deve passare necessariamente da un’apposita disposizione normativa che necessita dell’approvazione di due passaggi parlamentari e che allo stato attuale, con un governo in carica solo per questioni correnti non appare per nulla realizzabile. Ricordiamo che le prove orali inizieranno nei primi giorni di settembre.
Detto questo ci rivolgiamo quindi a tutti i candidati di questo concorso dicendo loro che per coerenza di valori e di principi, questa O.S. pur comprendendo i motivi di tali richieste, non potrà portarle avanti nei termini da questi auspicati, e questo anche per un doveroso rispetto nei loro confronti, ritenendo ingiusto e non professionale generare delle false aspettative al solo fine di tesserare i poliziotti. Ciò nonostante li invitiamo a darci forza, premiando la nostra coraggiosa scelta di coerenza che garantisce i diritti e le aspettative di tutti, comprese le loro.
Resta fermo l’impegno da parte nostra, al termine del concorso, a fare assorbire tutti gli idonei a prescindere da quanti ce ne saranno.
Ci piace credere che un sindacato è grande non quando ha 100 tessere più di un altro, ma quando rimane coerente e fedele ai propri principi ed ai propri valori, senza svendersi, anche a costo di perdere una parte di quel prezioso consenso.
Segretario Generale NSP
Roberto Intotero
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