Da quanto appreso entro il 20 marzo prossimo il capo della Polizia convocherà tutti i sindacati maggioritari per comunicare gli esiti della Commissione di verifica, presieduta dal Pref. Piantedosi, nonché per comunicare le determinazioni in merito ai criteri e alle modalità con la quale si intenderà gestire la fase finale del concorso.
Come noto il Prefetto Gabrielli ha già dichiarato non solo di voler richiedere l’ampliamento dei posti al fine di assumere tutti gli idonei del concorso, ma anche di voler in qualche modo rivedere gli elaborati in contestazione, al momento ritenuti non idonei, per consentire a quei candidati il cui giudizio sarà rivisto positivamente, di proseguire nel regolare iter concorsuale, al fine di ridurre il contenzioso.
Ma proprio per ottenere la drastica riduzione del contenzioso amministrativo e consentire la riammissione di alcuni candidati non ammessi, questa O.S. ritiene sia necessario per non dire inevitabile, consentire da subito la partenza all’unisono di tutti i 1875 idonei, in un’unica soluzione, garantendo inoltre a tutti la sede di servizio, e solo successivamente, procedere ad un separato iter amministrativo dedicato al ripescaggio e alla riammissione di altri candidati eventualmente ritenuti idonei, ai quali riservare analogo trattamento.
Questo non tanto per soddisfare le pressanti richieste del personale interessato, ma soprattutto per eliminare gli effetti giuridici sostanziali che determinerebbe una rettifica della graduatoria conseguente al ripescaggio di altri candidati ritenuti idonei, nel caso in cui venisse prevista la partenza iniziale di soli 1400 vincitori, mantenendo l’attuale ripartizione provinciale dei posti di assegnazione. La rettifica infatti andrebbe ad incidere mutando le posizioni, in misura concreta sugli interessi e i diritti acquisiti non solo dei primi 1400 vincitori (non è escluso infatti che qualche ripescato potrebbe alla fine di tutte le prove rientrare tra i primi 1400 posti) ma anche dei restanti 500 idonei, innescando così inevitabilmente una nuova spirale di ricorsi amministrativi.
D’altronde, l’interesse a raggiungere una posizione preminente in graduatoria rispetto ad altri candidati, è dettato esclusivamente dalla necessità di conseguire una posizione utile per vincere il concorso, nonché dall’esigenza di garantirsi la sede di servizio. Eliminando quindi gli effetti sostanziali che derivano dall’approvazione di una graduatoria, conseguentemente ogni rettifica successiva non sortirebbe più alcun effetto, cessando l’interesse a ricorrere in giudizio da parte di chiunque, vincitore, idoneo, agente, assistente, sovrintendente o ripescato che sia.
Al contrario invece, una partenza scaglionata che preveda inizialmente l’avvio al corso di soli 1400 idonei secondo le prescritte riserve di posti, mantenendo l’attuale prospetto delle sedi disponibili, e successivamente l’avvio di un nuovo corso per gli altri 500 idonei unitamente ai ripescati (con un nuovo prospetto di ripartizione delle sedi disponibili), ad avviso di questa organizzazione, scatenerebbe una valanga di nuovi contenziosi, con l’effetto di ottenere un risultato diametralmente opposto a quello che l’amministrazione si sarebbe prefissato sin dall’inizio.
Da tenere presente che gli eventuali ripescaggi, eseguiti attraverso procedure amministrative non convenzionali, ad opera della commissione di verifica, fanno sorgere non poche perplessità giuridico amministrative e non pochi dubbi interpretativi sulla correttezza della procedura amministrativa, circa il reintegro dei candidati inizialmente giudicati non idonei, dal momento che la commissione esaminatrice in carica è sempre rimasta nell’esercizio delle sue funzioni. Una siffatta procedura, senza che siano stati assorbiti prima tutti gli idonei in un’unica soluzione, esporrebbe l’amministrazione ad un grave rischio di soccombenza in ambito giurisdizionale.
Oltre a questo, non è da ritenersi secondaria, la discutibile decisione della Direzione Centrale Risorse Umane, presa in corso d’opera, di dare la possibilità a 279 idonei nel ruolo agenti assistenti di poter rientrare nelle riserve di posti destinate al ruolo sovrintendenti, nonostante questi non avessero, all’atto della presentazione della domanda, i requisiti necessari. Questi infatti hanno superato il concorso da vice sovrintendente ricevendo però la nomina al grado solo dopo la scadenza dei termini di partecipazione al bando di vice ispettore. Se quindi partissero inizialmente solo 1400 vincitori, ciò innescherebbe, gioco forza, innumerevoli ricorsi da parte di tutti gli idonei iscritti nel ruolo agenti assistenti che si sono visti sottrarre di fatto 279 posti dai propri pari grado, i quali, giacché in posizione deteriore, sono riusciti ad entrare per vie traverse nella riserva dei sovrintendenti, entro i 1400 posti, senza averne i requisiti all’origine.
Si tenga conto altresì del fatto che nella valutazione dei titoli, sono stati adottati criteri di valutazione e punteggi differenziati tra il personale del ruolo sovrintendenti e quello del ruolo agenti assistenti, soprattutto riguardo ai punteggi assegnati ai rapporti informativi, creando di fatto una reale diseguaglianza di trattamento tra candidati del medesimo concorso. In caso di partenza scaglionata, quindi, è presumibile che molti idonei nel ruolo agenti assistenti, trovandosi fuori dai primi 1400 posti, potrebbero verosimilmente decidere di istaurare svariati ricorsi per la disparità di trattamento subita in sede di valutazione dei titoli di servizio, rispetto ai sovrintendenti.
Ebbene tutti questi fattori potrebbero incidere molto negativamente sul volume del contenzioso, ma solo nel caso non venisse trovata una soluzione ragionevole e sostenibile, l’unica a nostro avviso opportuna da un punto di vista prettamente giuridico amministrativo che azzererebbe tutto il contenzioso, ovvero la partenza univoca e contestuale di tutti gli attuali 1875 idonei con garanzia di sede per tutti, stante altresì, la pregressa e grave carenza di organico.
Siamo inoltre consapevoli che allo stato attuale, la misura prospettata sia fattibile anche dal punto di vista organizzativo, poichè tutti gli Istituti di istruzione risultano liberi da altri impegni.
Dal puto di vista della corretta decorrenza giuridica da attribuire ai vincitori del predetto concorso, in funzione del fatto che la fase transitoria del riordino delle carriere recentemente approvato, ha previsto per circa 4.500 sovrintendenti l’inquadramento nel ruolo ispettori mediante selezione per soli titoli e che tutti gli ispettori capo (circa 6500 unità) transiteranno automaticamente nella qualifica di Ispettore Superiore, creando di fatto un vuoto di organico nelle qualifiche di Ispettore e Ispettore Capo, questa O.S. ritiene equo e ragionevole prevedere per questi l’attribuzione della qualifica di vice ispettore con decorrenza 1 gennaio 2013, anche per garantire una distribuzione omogenea del personale tra le varie qualifiche.
In considerazione delle ragioni sopra esposte, ci rimettiamo alle determinazioni del capo della Polizia, nella convinzione che le valutazioni sin qui espresse siano state già oggetto di attenta e approfondita analisi, pertanto rimaniamo particolarmente fiduciosi che le richieste formulate da questa O.S. possano ragionevolmente trovare accoglimento.
COMUNICATO CONCORSO 1400 VICE ISPETTORI (3)
LA SEGRETERIA NAZIONALE