Non è per scendere al loro livello e alimentare il gioco del “noi siamo i più bravi”, ma se gli uffici periferici della Polizia Postale oggi sono ancora aperti è solo per merito del NSP che per primo si è preoccupato dello scellerato progetto di chiusura.
73 uffici secondo il progetto dell’epoca sarebbero stati chiusi entro la fine del 2013, ma noi abbiamo sollecitato interrogazioni parlamentari rivolte al Ministro dell’Interno che non hanno trovato risposta in alcuni casi e in altri hanno ottenuto risposte vaghe.
Siamo gli unici ad aver chiesto e ottenuto un collquio riservato con i vertici di Poste Italiane, che, per il bene degli Uffici periferici abbiamo preferito tenere segreto. In quell’incontro è emerso che Poste Italiane non era stata informata direttamente da nessun vertice della Polizia di Stato che sarebbero stati chiusi 73 uffici sul territorio e nel frattempo il direttore del Servizio Polizia Postale dell’epoca andava raccontando alla politica che Poste Italiane non aveva più intenzione di sostenere i costi della Polizia Postale.
Negli ultimi 7 anni hanno fatto in modo di strangolare l’operatività degli uffici periferici della Polizia Postale togliendo uomini e risorse in modo costante ridicolizzando la Specialità agli occhi dell’Autorità Giudiziaria e dei cittadini.
Intanto il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni fruisce di finanziamenti milionari quasi del tutto concentrati a Roma.
Veniamo al dunque. Il Sap fa propria una battaglia per delle uscite giornalistiche con testi scritti da un nostro ex iscritto che ha deciso di passare al sindacato maggioritario per fare in modo che la propria sezione non chiudesse. Ben vengano le campagne mediatiche, ma da sole servono a poco.
Infatti ora cosa si prospetta? La chiusura di “soli” 43 uffici e il mantenimento di 31. E il SAP esulta.
Un pastrocchio intollerabile, perchè mette a nudo tutta l’incoerenza dell’amministrazione che vuol far passare per Spending Review un’operazione che costerà di più per la collettività.
Così oltre a trovarci la chiusura di 43 presidi (prima a carico di Poste!) abbiamo anche la discriminazione dei colleghi e dei cittadini.
Ad esempio a quale titolo si decide che i cittadini di Parma possono fruire dei crescenti servizi di Polizia Informatica e quelli di Modena no…???
Allo stesso tempo perchè i colleghi ugualmente competenti di una provincia devono essere obbligati a trasferirsi e altri no???
Se il SAP è appagato da ciò, sappiate tutti che il NSP non lo è affatto e si batterà, in primis, per il bene dei colleghi discriminati.
Che sia chiaro: nel 2016, con la diffusione sulla popolazione nazionale del 98% di dispositivi digitali, chiudere anche solo 1 ufficio di Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta un atto di illogicità assoluta!
LA SEGRETERIA NAZIONALE