La Corte Costituzionale con la sentenza 70/2015 ha dichiarato incostituzionale una norma inserita nel 2011 ( l’art. 24 del decreto legge 201/2011) dall’ allora ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero con il governo Monti, che bloccava l’adeguamento annuale delle pensioni per gli assegni superiori a tre volte il minimo INPS (circa 1.500 euro lordi al mese). Questo vuol dire che lo Stato dovrà versare gli arretrati dei mancati adeguamenti nonchè ricominciare a versare quelli annuali da adesso in poi. Un operazione quantificabile, a parere dell’Avvocatura Generale dello Stato in circa 5 miliardi di euro. (leggi qui per approfondire)
La sentenza è stata depositata ieri alla cancelleria della Corte costituzionale, anche se la decisione risale al 10 marzo.
E’ inutile ricordare che tra le pensioni che dovranno essere rivalutate non ci sono solo quelle da 1.500 euro al mese, ma ci sono anche quelle da 15.000/20.000 euro al mese i cui beneficiari sono innanzi tutto ex magistrati, ex politici ed ex alti funzionari pubblici oggi in pensione, e per importi ben superiori.
Come volevasi dimostrare lo stato di diritto in italia funziona, ma solo quando ad essere intaccati sono i diritti di alcune caste specifiche.
Ma prima di cantare vittoria invitiamo alla cautela visto che nelle condizioni attuali reperire 5 miliardi di euro di risorse, è un operazione che potrebbe ritorcersi contro e costare caro nuovamente a tutti gli italiani. A farla franca ancora una volta sarebbero solo i soliti noti…!!
I dettagli su calcoli e restituzione saranno messi a punto dall’Inps, d’intesa con il Governo. Beninteso, una volta scovato un bel gruzzolo di miliardi.
LA SEGRETERIA NAZIONALE