Il correttivo per estendere a tutte le graduatorie l’allungamento della vita delle graduatorie scritta (male) nella legge di bilancio arriverà in un decreto «prima di fine anno», con tutta probabilità nel Milleproroghe.
L’annuncio della ministra
L’annuncio arriva direttamente dalla ministra per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Marianna Madia, in un botta e risposta via Twitter con il presidente dell’Anci Antonio Decaro. Al centro del dialogo social, innescato dal tweet di un’esponente (Francesca Greco) dei comitati di quanti sono risultati vincitori o idonei in un concorso pubblico ma non sono mai sbarcati in un posto. La richiesta era di modificare la proroga prevista nella legge di bilancio, che (come segnalato sul Quotidiano enti locali del 9 dicembre 2016) è intervenuta sulle graduatorie con un inciampo che ha determinato un risultato paradossale. La proroga di un anno ha interessato infatti le graduatorie in vigore ai tempi del decreto D’Alia, ministro della Pubblica amministrazione del governo Letta. Siamo nel 2013 e molte di quelle graduatorie, grazie alla solita trafila di rinvii che caratterizza tante regole della Pubblica amministrazione italiana, di proroga in proroga erano ormai in vita dal 30 settembre del 2003. Gli elenchi più “giovani”, invece, non sono stati imbarcati nel nuovo intervento, con la conseguenza che per loro si applicherebbe l’ordinario orizzonte di vita triennale. Risultato: una graduatoria di gennaio 2014 scadrebbe il mese prossimo, mentre una di 10 anni più vecchia vivrebbe fino alla fine del 2017. La ministra Marianna Madia assicura però di aver «già proposto una soluzione per tutte le graduatorie, da inserire in un decreto prima di fine anno». Il Milleproroghe, sede naturale per questo tipo di ritocchi, è alle porte, insieme a un provvedimento che dovrebbe ripescare altre parti non riesaminate nella manovra e che potrebbe però spuntare a gennaio.
FONTE SOLE 24 ORE