In data odierna il senato ha approvato definitivamente la riforma della Pubblica Amministrazione e di conseguenza diventà una realtà la legge delega per il riordino delle carriere ( clicca qui per leggere il testo). La legge entrerà in vigore domani.
La tanto sospirata legge delega ha una notevole ampiezza e proprio perchè concede ampi margini di manovra potrebbe dare molte soddisfazioni ma potrebbe riservare anche molte sorprese in negativo. Questo dipenderà dalle politiche che amministrazione e sindacati decideranno di esercitare nei decreti attuativi e proprio per questo, conoscendo i soggetti attori, le premesse non sono molto positive.
Ad ogni modo la legge approvata prevede:
1) la possibilità di revisionare la disciplina in materia di reclutamento nelle carriere iniziali della Polizia di Stato. Come molti sanno, la normativa in tema di reclutamento nelle forze di polizia ha già subito delle trasformazioni e dal 2016 sono previsti concorsi pubblici aperti a tutti per l’accesso alla qualifica di agente della polizia di stato.
2) E’ prevista poi la revisione dello stato giuridico. Questo potrebbe comportare anche l’abolizione della figura giuridica di agente di polizia giudiziaria tenendo in vita solo la figura giuridica dell’ ufficiale di P.G., a tutti gli effetti un’inutile differenziazione. Noi ce lo auguriamo fortemente.
3) La delega prevede poi la soppressione o istituzione di ruoli gradi o qualifiche: Anche qui si può spaziare dall’unificazione del ruolo agenti assistenti e sovrintendenti all’istituzione del nuovo ruolo direttivo speciale, all’unificazione del ruolo commissari con quello dei dirigenti (quest’ultimo obbiettivo primario di amministrazione e sindacati). Da specificare la possibile soppressione di alcuni gradi come quello di agente scelto e vice sovrintendente nonchè del vecchio SUPS che transiterebbe nel nuovo ruolo direttivo speciale (di cui si prevedono almeno 4 qualifiche).
4) Prevista anche la revisione delle norme sulla progressione in carriera, tenendo conto del merito e delle professionalità (una nostra piccola vittoria come associazione). Questo autorizza alla modifiche delle discipline che regolano in particolare l’accesso al ruolo sovrintendenti e ispettori. L’anzianità di servizio quindi dovrà essere contemperata con il merito e le competenze professionali nonchè con le conoscenze giuridiche teoriche (titoli di studio). Il titolo di studio, dovrebbe a nostro avviso essere introdotto come titolo di merito professionale valutabile, in misura proporzionata a seconda della qualità e della materia del titolo accademico. Possibile e doverosa anche la revisione dei regolamenti con la rideterminazione dei titoli ammessi a valutazione e dei relativi punteggi che oggi di meritocratico hanno poco o nulla. Tutto dovrà avvenire nell’ottica della semplificazione delle procedure (osserva la la legge delega).
Riguardo ai sovrintendenti questa O.S. intende abolire il concorso interno per il passaggio di qualifica, introducendo avanzamenti per merito assoluto a ruolo aperto (anche in sovra numero) nella consapevolezza che qualche ufficiale di polizia giudiziaria in più sulle pattuglie automontate e negli uffici di polizia, non possa che essere un bene per la nostra amministrazione. Nelle occorrenti misure transitorie la legge può e deve prevedere, visto l’elevato numero di posti vacanti, il passaggio a ruolo dei sovrintendenti di tutti gli idonei delle vecchie graduatorie, anche in sovrannumero. Questa O.S. su questo darà battaglia su tutti fronti (fronte politico e ministeriale) a cominciare dai primi di settembre quando si entrerà nel vivo della discussione.
Riguardo agli ispettori questa O.S. punta a costituire un aliquota del 50% per concorso interno riservata indistintamente a tutti gli agenti assistenti e sovrintendenti che abbiano compiuto almeno 4 anni di effettivo servizio. Anche per gli ispettori questa O.S. auspica la revisione dei criteri di valutazione dei titoli (con l’introduzione del titolo di studio come titolo di merito) e dei relativi punteggi. Ovvio infine, almeno per come la vediamo noi che il principio meritocratico dello scorrimento deve valere anche per il concorso in atto, dove in ogni caso si prevede già un ampliamento fino a 2400 posti e un successivo scorrimento per tutti gli idonei fino ad esaurimento della graduatoria finale.
Nota negativa: la legge prevede “la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della presente legge, ferme restando le facoltà assunzionali previste alla medesima data, nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici“. Questo potrebbe comportare una drastica riduzione della pianta organica di tutti i ruoli a cominciare da quelli con maggiori vuoti di organico (sovrintendenti e ispettori) con conseguente ridimensionamento nel numero dei posti vacanti nei ruoli intermedi, a tutto svantaggio delle aspettative di carriera del personale della base. Un grave danno che se avverrà, sarà tutto merito dei sindacati maggioritari e delle loro politiche scellerate degli ultimi 20 anni.
L’invito quindi è sempre lo stesso, ovvero quello di delegittimare il vecchio per dare spazio al nuovo e di conseguenza dare spazio al vero cambiamento.
Sarà comunque nostra cura tenervi aggiornati sugli sviluppi di questi importanti decreti attuativi.
LA SEGRETERIA NAZIONALE