Da quanto appreso le determinazioni sulla chiusura degli uffici delle specialità della Polizia di Stato saranno assunte solo successivamente all’approvazione definitiva del Disegno di legge recante la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni che dovrebbe trovare fine dopo l’estate. Il predetto DDL contiene infatti alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza. Con tale provvedimento normativo il Parlamento darà un suo indirizzo di fondo ineluttabile che dovrà poi trovare soluzione concreta nella razionalizzazione. Di certo quindi molti uffici chiuderanno ma per sapere quali bisognerà aspettare almeno la fine dell’estate.
I criteri che sembrano ormai scontati sono quelli di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
Le affermazioni del vice Ministro Bubbico (12 giugno 2015) in risposta ad un’interrogazione parlamentare dell’On. Tiziano Arlotti circa la chiusura dei presidi ci indicano alcuni altri criteri che l’amministrazione intenderebbe seguire in vista della razionalizzazione ovvero:
1) Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presidi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
2) L’opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
3) dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
Il vice ministro aggiunge che ” il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali. La prima, da concertare con il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L’obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).”
Criteri questi ultimi senza dubbio condivisibili. Speriamo però che le parole del vice Ministro non siano le solite “parole al vento” ma che queste trovino un riscontro concreto ed effettivo nei fatti. In particolare l’auspicio è che si tenga conto del contesto e delle peculiarità delle singole realtà territoriali, in alcuni casi molto diverse tra di loro. Sarà nostra cura tenervi aggiornati sugli sviluppi della questione.
leggi la risposta all’interrogazione parlamentare
LA SEGRETERIA NAZIONALE