Con nota n°300/D/BO/PH10-E.11 DEL 16 febbraio 2015 il Direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni ha disposto dei corsi di aggiornamento di 36 ore nel settore delle indagini informatiche, destinati al personale delle Questure dell’Emilia Romagna.
L’alfabetizzazione informatica, così come qualunque iniziativa formativa è sempre ben vista da questa O.S., ma in questo caso il progetto si inquadra in un opera di “DESTRUTTURAZIONE” della Polizia Postale e delle Comunicazioni poichè il personale delle sezioni già possiede le qualità informatiche necessarie per svolgere indagini ad ampio raggio, e semmai dovrebbe essere questo personale che andrebbe aggiornato e professionalizzato sempre più, anche perchè le questure non avrebbero in ogni caso ne i mezzi ne gli strumenti per condurre indagini informatiche di un certo livello.
Il nostro pregiudizio su questi “pseudo” corsi di aggiornamento si fonda sul fatto che mentre la buona Politica, sollecitata dal NSP, tentava di bloccare lo scellerato progetto di chiusura di di 251 presidi di polizia, il Direttore della Polizia Postale Dr. Antonio Apruzzese già annunciava in pompa magna l’organizzazione di corsi di informatica per formare il personale delle Questure per renderli autonomi e indipendenti, e il Dirigente del Compartimento di Polizia Postale dell” Emilia Romagna, per conto del Servizio Centrale, in occasione proprio di un corso di aggiornamento specifico per il personale della postale, asseriva impropriamente e senza averne titolo, che le sezioni sarebbero state chiuse sicuramente, un ingerenza che in un momento di transizione come questo, a nostro avviso poteva essere vista solo come un’ auspicio di chiusura, nonchè un atto provocatorio contro TUTTO IL PERSONALE DELLA SPECIALITA’ che al contrario scongiurava questa ipotesi.
Sarebbe molto più utile pertanto che il Direttore del servizio, invece di sperperare soldi con inutili corsi dalla ridicola durata di 36 ore, provvedesse ad aggiornare l’organico delle le sezioni della Postale, nonchè ad incrementarlo, dopo 5 anni di “prosciugamento” di personale e attrezzature.