SOLUZIONI DELINEATE DA GOVERNO E SINDACATI MAGGIORITARI PER LO SCONGELAMENTO DEGLI ASSEGNI SONO DELETERIE E CONTROPRODUCENTI…!!
In queste ore sta prendendo piede l’ipotesi di sbloccare il tetto salariale e i meccanismi stipendiali per gli ultimi 3 mesi dell’anno (ottobre novembre e dicembre 2014) ripristinando equilibrio e meritocrazia tra il personale del comparto. La misura una TANTUM verrebbe concessa a parziale compensazione delle sostanze salariali (assegni, promozioni, avanzamenti, scatti di anzianità etc) di circa 50.000 operatori del comparto sicurezza (circa 18.000 della Polizia di Stato) che a causa di questo blocco non hanno percepito le predette spettanze o comunque le hanno percepito in modo limitato. L’operazione però non e’ da confondere con lo sblocco dei contratti i quali non verranno rinnovati e rimarranno bloccati anche per tutto il 2015 pertanto per circa 250.000 operatori del comparto sicurezza (77.000 della Polizia di Stato) questo provvedimento non avrà alcun effetto in termini economici, anzi andrà a penalizzare ulteriormente tutti gli operatori, come spiegheremo di seguito.
IL RETROSCENA
Per ottenere lo sblocco degli assegni funzionali servirebbero circa 280 milioni di euro. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza in pieno accordo con sindacati di Polizia maggiormente rappresentativi e il Comando Generale dell’arma dei Carabinieri avrebbe già individuato i 2/3 di queste risorse. Circa 100 milioni deriverebbero dallo stop ad una tornata di assunzioni. Altri 100 milioni però sarebbero reperiti dalle risorse disponibili nel Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali per le forze di polizia ad ordinamento civile e ad ordinamento militare. Rimarrebbero da reperire perciò altri 80 milioni di euro.
Il rischio derivante da questo accordo però è quello di veder svanire per l’anno prossimo il pagamento del premio produttività per tutti i 305.000 operatori del comparto (77.000 della Polizia di Stato).
Favorevoli quindi a sbloccare gli assegni di funzione e avanzamenti degli sfortunati colleghi per ristabilire equità tra il personale ma non a danno di tutto il resto del comparto e non a tutti i costi..!!!! Il Governo deve trovare circa 200 milioni di euro (una cifra assolutamente reperibile in un bilancio Statale di 800 miliardi) necessari per questa operazione di giustizia sociale, ma senza intaccare le risorse destinate a tutti gli altri operatori del Comparto, anche perchè per i beneficiari non ci sarebbe alcun guadagno in termini economici, in quanto a fronte dell’ottenimento dell’assegno di funzione (1000 euro netti) non percepirebbero il premio produzione ovvero un cifra sostanzialmente equivalente, per cui la misura non produrrebbe alcun vantaggio in termini retributivi. Al contrario però per tutti i 300 mila operatori si avrebbe una perdita netta di 900 euro netti procapite. Un operazione quindi che fatta in questi termini sarebbe insensata..!!!
Per questi motivi questa O.S. ritiene palesemente inutile uno sblocco del tetto limitato al solo 2014 con l’utilizzo delle somme destinate al fondo efficienza per i servizi Istituzionali e invita i sindacati maggioritari a riflettere attentamente sull’opportunità di adottare una misura di questo genere nelle forme anzidette.
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LA SEGRETERIA NAZIONALE