Il testimone di giustizia Nello Ruello, il primo e anche uno dei più importanti testimoni nel vibonese, dal prossimo 15 luglio, non potrà beneficiare più della «tutela su auto non protetta».
Questa la decisione, che è stata comunicata senza un adeguata motivazione, adottata dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale del Ministero dell’Interno che ha sostituto la misura con quella della «vigilanza generica radio collegata con sosta» nei pressi dell’abitazione e del negozio del fotografo vibonese diventato testimone di giustizia dopo avere denunciato estorsioni ed usura subite ad opera di esponenti di primo piano del clan Lo Bianco-Barba. Accuse che si sono dimostrate veritiere e che hanno retto fino in Cassazione.
Una revoca ingiustificata e al quanto impropria visto che Nello Ruello ancora svolge la sua attività lavorativa in piena terra di n’drangheta. Una decisione che il NSP non esita a definire “scandalosa” se pensiamo che Giuseppe Scopelliti, condannato a sei anni, ancora gira indisturbato con una scorta della Polizia di Stato. Una misura quella adottata dall UCIS, che oltretutto scoraggia i cittadini dal collaborare con lo Stato perchè questi non si sentono adeguatamente garantiti..!! Sul punto è stata presentata un’interrogazione parlamentare dell’On Dalila Nesci del M5S.
Questa organizzazione auspica un serio ripensamento riguardo a questa sconcertante misura adottata e si augura che nell’ambito di una riorganizzazione complessiva dei servizi di scorta e dei livelli di sicurezza da assegnare vengano adottati criteri basati sull’effettivo rischio oggettivo del singolo individuo e non sulla simpatia che riscuote il soggetto oppure peggio ancora dettati dall’esigenza di accontentare il politico di turno come è avvenuto sin’ora…!!
la Segreteria Nazionale