Dopo la battaglia alle ong, quella per il “censimento” dei rom e per la pace fiscale, la Legaapre un nuovo fronte: quello per la riforma della legittima difesa, cavallo di battaglia del Carroccio da anni e uno dei punti fondanti del “contratto” di governo gialloverde.
Così il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha depositato insieme ad altri leghisti (Fedriga, Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Picchi e Saltamartini) una proposta di legge che permette a chi subisce un furto in casa di reagire.”Modificare la legge sulla legittima difesa non è una priorità ma la nostra priorità”, spiega – il braccio destro di Matteo Salvini – anticipa Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, nonché braccio destro del vice premier – “ho già depositato agli atti del sindacato ispettivo una proposta di legge di cui sono primo firmatario. Ne ho già parlato con Matteo. Senza sicurezza non c’è nessuna libertà, appena si insedieranno le commissioni partirà l’iter, partiremo da quel testo. Con il ministro Bonafede c’è sempre stata grande intesa, per 5 anni abbiamo lavorato fianco a fianco in Commissione“.
In particolare la proposta vuole cambiare l’articolo 52 del codice penale introducendo la “presunzione di legittima difesa” a cui si può appellare “colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio”. Cioè, cade la necessità di dimostrare la proporzionalità tra difesa e offesa. Anche se resta l’obbligo – per poter sparare – di avere un’arma regolarmente denunciata e il porto d’armi. Parallelamente, verranno inasprite le pene per i ladri d’appartamento, con la reclusione da 5 a 8 anni (dai 6 ai 10 con le aggravanti) e la multa dai 10mila ai 20mila euro (che salgono a 20-30mila euro in caso di aggravanti).
Inoltre una riforma del codice di procedura penale escluderà dal rito abbreviato i reati per i quali è previsto l’ergastolo. “Come ha detto tante volte Matteo, non vogliamo che i cittadini dormano con una pistola sul comodino”, assicura Molteni, “Sul comodino ci stanno bene i libri. E non ci sarà nessun Far West, il Far West ce l’abbiamo già. Ci vuole certezza della pena”.
La proposta prevede anche un “fondo per le vittime dei reati violenti” che sarà intitolato a Ermes Mattielli, l’ex rigattiere morto durante il processo in cui era imputato per aver sparato a due ladri entrati nella sua ricicleria.
Si tratta solo di un primo passo verso una riforma tanto cara a Matteo Salvini e ai suoi elettori. E che – una volta insediatesi le commissioni – dovrà passare dal vaglio del Parlamento e della componente grillina della maggioranza.
FONTE IL GIORNALE