Brigadiere Luigi D’andrea, 31 anni e Appuntato Renato Barborini 27 anni, morti nell’ adempimento del dovere il 6 febbraio 1977. Per non dimenticare..!!!
E’ una Domenica qualunque a Cavernago nel bergamasco, Luigi e Gabriella si svegliano presto perché Luigi alle sette deve trovarsi al lavoro ; i due scherzano , come fanno sempre, Luigi gli fa’ il solletico e Gabriella ride dicendogli di smetterla . Non possono alzare la voce, di là ci sono le loro due piccole bimbe Mariagiovanna e Lucia che dormono . Poco dopo Luigi e’ pronto , uno guardo alle sue due bimbe , un bacio alla moglie ed esce di casa.
Luigi D’Andrea, ha 31 anni e viene dalla provincia di Caserta , e’ un Brigadiere della Polizia Stradale e presta servizio al Distaccamento di Seriate, a pochi chilometri da casa ed e’ li che e’ diretto per svolgere il suo servizio.
Nello stesso tempo, proprio a Seriate, negli alloggi del Distaccamento , Renato si prepara ad intraprendere servizio di pattuglia proprio insieme a Luigi .
Renato Barborini ha 27 anni, viene dalla provincia di Trento , lui non e’ sposato ed alloggia proprio al Distaccamento, casa e lavoro , come si direbbe . Presto sposerà la sua Maria Grazia con la quale aveva trascorso la serata scherzando e guardando la tv a casa di lei . E’ un ragazzo simpatico Renato, lo dicono tutti, lo pensano i suoi colleghi , i suoi amici e persino i giornalisti che lo contattano quando e’ di turno interno per avere eventuali notizie con i quali e’ sempre simpatico e disponibile.
Luigi arriva al Distaccamento ed i due sono pronti per intraprendere servizio con la Giulia assegnata . Una firma per prelevare il mitra, uno sguardo al foglio di servizio e la pattuglia composta dal Brigadiere D’Andrea e la Guardia Barborini esce e si immette sulla Autostrada A4 . Sono le 7,00 del 6 febbraio 1977.
Tra vigilanza, controlli e soccorsi agli utenti in difficoltà trascorrono circa tre ore e quando mancano pochi minuti alle 10,00 Luigi e Renato si trovano al casello di Dalmine dove scambiano qualche battuta con il casellante e con i colleghi di un altra pattuglia composta dagli Agenti Merchionni e Netti.
Improvvisamente però la radio di servizio interrompe la conversazione . La Centrale Operativa segnala una Fiat 132, con a bordo tre uomini, che procede in direzione di Bergamo ad alta velocità , superando a zig zag gli altri veicoli. L’auto in questione ha appena superato il furgone della Polstrada con a bordo gli i Agenti Resta e Salvatori che altro non hanno potuto fare oltre a segnalare quanto accadeva, vista la lentezza del mezzo che avevano in dotazione .
Gli agenti al casello di Dalmine partono immediatamente e mentre Merchionni e Netti si dispongono in corrispondenza dello svincolo di immissione in direzione Bergamo , D’Andrea e Barborini, con una veloce retromarcia, si portano piu’ indietro, in corrispondenza dello svincolo di uscita .
L’attesa e’ breve ,infatti poco dopo Luigi e Renato avvistano l’auto segnalata che sopraggiunge velocissima ed intimano immediatamente l’ALT , pronti però ad un eventuale inseguimento nel caso in cui la Fiat non si fermasse.
Invece l’auto sospetta riduce la velocità, rallenta ancora , supera l’auto della Polizia e si ferma proprio nello svincolo di uscita per il casello di Dalmine .
Il furgone con Resta e Salvatori e’ ancora lontano e Merchionni e Netti con l’altra Giulia sono un centinaio di metri piu’ avanti.
Non sono degli sprovveduti Luigi e Renato , sanno che devono stare attenti ed essere pronti ad ogni evenienza ed infatti, mentre Renato si accinge a controllare i documenti, Luigi imbraccia il mitra e cerca di tenere la situazione sotto controllo ma entrambi non avrebbero mai immaginato che quegli gli uomini avevano gia’ deciso di sparare, di uccidere.
Inoltre c’e’ un quarto uomo, nascosto e pronto a sparare contro gli Agenti, si tratta di un complice della banda arrivato a piedi in autostrada ad attendere l’arrivo dei suoi complici .
E’ una frazione di secondo, uno dei banditi estrae un revolver calibro 38 e spara a Luigi, colpendolo alla tempia ed al petto i mentre all’unisono gli altri aprono il fuoco contro Renato che viene raggiunto in pieno volto da una scarica di pallettoni .
Nel frangente , in retromarcia, arrivano Merchionni e Netti che balzano giu’ dall’auto e sparano verso i banditi che rispondono a loro volta , e’ un conflitto a fuoco intenso, violentissimo .
Un bandito cade a terra fulminato da un colpo alla fronte , un altro fugge a piedi scavalcando la recinzione autostradale, gli altri due risalgono sulla Fiat 132 e fuggono in direzione di Bergamo .
Nel frattempo sopraggiunge il furgone con Resta e Salvatori che vedono i loro colleghi a terra e non ci pensano un attimo, balzano dal furgone e salgono sulla Giulia di Luigi e Renato , lanciandosi all’inseguimento della Fiat 132.
La trovano qualche chilometro piu’ avanti, in corsia d’emergenza, i banditi l’hanno abbandonata e sono fuggiti con una Fiat 128 sottratta ad una famiglia che si trovava ferma in quel punto. Resta e Salvatori proseguono a velocità vertiginosa nel disperato tentativo di raggiungere i fuggitivi ma quel punto il motore della Giulia cede, la corsa e’ finita, i banditi si sono dileguati.
Luigi e Renato giacciono a terra, in un lago di sangue, uno accanto all’altro quasi a sfiorarsi ; Luigi ha il viso rivolto verso l’alto, gli occhi sono semi aperti come ad osservare il cielo per l’ultima volta ; Renato e’ disteso su un fianco , la faccia verso il basso come per nascondere allo sguardo degli altri la devastazione procurata dai pallettoni .
Poco piu’ in la c’e’ il suo berretto, un proiettile ha spezzato in due l’aquila dorata .
Sull’asfalto oltre al corpo del bandito ucciso , restano un fucile da caccia , un revolver, un borsone colmo di cartucce calibro 12 e bossoli dappertutto .
In breve l’area dell’eccidio si riempie di gente , uomini della Polizia Stradale, funzionari, magistrati , giornalisti e curiosi, qualcuno copre con una coperta i corpi senza vita di Luigi e Renato.
La giovane vita di questi valorosi colleghi si interrompe qui..!!! Un abbraccio a voi e alle vostre famiglie..!!!
LA SEGRETERIA NAZIONALE